giovedì 28 febbraio 2013

Aforismi Asia Argento

Asia Argento

Asia Aria Anna Maria Vittoria Rossa Argento è un'attrice, regista e sceneggiatrice italiana. E' figlia di Dario Argento.
Data di nascita: 20 settembre 1975, Roma
Altezza: 1,68m







  • La maggior parte delle persone credono che sia come i personaggi che incarno sullo schermo ma io sono solitaria, timida, ho creato un personaggio ma mi sono stufata di pagare il biglietto per assistere allo spettacolo di me stessa.
  • I ruoli da cattiva sono i più divertenti. Ho provato a fare la good girl ma mi annoiavo.
  • Ho capito che l'attore deve creare da sé il suo personaggio, non può aspettarsi che il regista gli dica continuamente cosa deve fare, come si deve muovere.
  • Mi sento come una lupa: pericolosa quando viene attaccata, capobranco, ma anche protettiva e materna.
  • Sono felice, e depressa coma mai prima. Mi lecco le ferite, guardandomi intorno con una sorta di antico stupore e nuova speranza. È un'avventura massacrante, come ogni film, ma appagante, come ogni film. Negli occhi, riflesse, le nuvole rarefatte degli anni Novanta: un po' di ironia, un po' di poesia, un po' d'amore, un po' di orrore.

Aforismi Luca Argentero

Luca Argentero

Luca Argentero è un attore e personaggio televisivo italiano.

Data di nascita: 12 aprile 1978, Torino











  • Se detesti la maleducazione, devi sempre dire grazie e per favore. Dire grazie cambia la giornata a te e a chi se lo sente dire.
  • Michele Placido regista non ti spiega le scene, si mette lì e le interpreta.

Aforismi Hannah Arendt

Hannah Arendt

Hannah Arendt è stata una filosofa, storica e scrittrice tedesca naturalizzata statunitense. Emigrata negli Stati Uniti d'America da cui ottenne anche la cittadinanza, rifiutò sempre di essere categorizzata come filosofa.
Data di nascita: 14 ottobre 1906, Hannover
Data di morte: 4 dicembre 1975, New York
  • Il rimedio all’imprevedibilità della sorte, alla caotica incertezza del futuro è la facoltà di fare e mantenere promesse.
  • A differenza della natura, la storia è piena di eventi: il miracolo del caso e dell'infinitamente improbabile vi ricorre con tale frequenza da far sì che parlare di miracoli sembri assurdo.
  • L'insegnante si qualifica per conoscere il mondo e per essere in grado di istruire altri in proposito, mentre è autorevole in quanto, di quel mondo, si assume la responsabilità. Di fronte al fanciullo è una sorta di rappresentante di tutti i cittadini adulti della terra, che indica i particolari dicendo: ecco il nostro mondo.
  • I processi storici sono creati e interrotti di continuo dall'iniziativa dell'uomo, da quell'"initium" che l'uomo è in quanto agisce. Di conseguenza, non è per nulla superstizioso, anzi è realistico cercare quel che non si può né prevedere né predire, esser pronti ad accogliere, aspettarsi dei "miracoli" in campo politico.
  • Io non credo che possa esistere qualche processo di pensiero senza esperienze personali.
  • L'alto concetto del progresso umano è stato privato del suo senso storico e degradato a mero fatto naturale, sicché il figlio è sempre migliore e più saggio del padre e il nipote più libero di pregiudizi del nonno. Alla luce di simili sviluppi, dimenticare è diventato un dovere sacro, la mancanza di esperienza un privilegio e l'ignoranza una garanzia di successo.
  • Nessuno ha mai dubitato del fatto che verità e politica siano in rapporti piuttosto cattivi l'una con l'altra e nessuno, che io sappia, ha mai annoverato la sincerità tra le virtù politiche. Le menzogne sono sempre state considerate dei necessari e legittimi strumenti non solo del mestiere del politico o del demagogo, ma anche di quello dello statista.
  • Tutti i termini filosofici sono metafore, analogie, per così dire congelate, il cui significato autentico si dischiude quando la parola sia riportata al contesto d'origine, certo presente in modo vivido e intenso alla mente del primo filosofo che la impiegò.
  • Vivere insieme nel mondo significa essenzialmente che esiste un mondo di cose tra coloro che lo hanno in comune, come un tavolo è posto tra quelli che vi siedono intorno.
  • La mia sensazione è di aver inavvertitamente toccato la parte ebraica di quello che i tedeschi chiamano il loro "passato irrisolto" (die unbewältigte Vergangenheit). Ora mi sembra che questo problema fosse comunque destinato a presentarsi e che il mio resoconto l'ha cristallizzato agli occhi di quelli che non leggono grossi libri probabilmente anche accelerandone la sua tematizzazione in un discorso pubblico.
  • Una causa importante mi pare sia stata l'impressione che io abbia attaccato l'establishment ebraico, perché non solo ho messo in evidenza il ruolo del consiglio ebraico durante la soluzione finale, ma ho anche mostrato come i membri di questo consiglio non fossero solamente dei "traditori". In altre parole, poiché il processo ha toccato il ruolo della leadership ebraica durante la soluzione finale e io ho riportato questi avvenimenti, tutte le attuali organizzazioni ebraiche e i loro capi hanno pensato di essere sotto attacco. Quanto è accaduto, a mio parere, è stato lo sforzo concordato e organizzato di creare un'"immagine" e di sostituire questa al libro che ho scritto.
  • Non ho dubbi sul fatto che l'esperienza di Hitler abbia lasciato un segno profondo su tutta la popolazione ebraica mondiale. Nel libro ho parlato delle reazioni immediate e talvolta ho pensato che noi siamo testimoni di un cambiamento profondo del "carattere nazionale", per quanto ciò sia possibile. Ma non sono sicura; e mentre penso che sia arrivato il tempo di raccontare i fatti, sento che per un giudizio così ampio non è ancora arrivato il momento giusto. Lasciamo questo alle generazioni future.
  • È nella natura della politica ideologica – e non un semplice tradimento commesso per interesse personale o smania di potere – che il vero contenuto dell'ideologia (la classe operaia o i popoli germanici), originariamente alla base dell'"idea" (la lotta di classe come legge della storia o la lotta delle razze come legge della natura), venga distrutto dalla logica con cui tale "idea" è attuata.
  • Il dominio totalitario, al pari della tirannide, racchiude in sé i germi della propria distruzione.
  • Il suddito ideale del regime totalitario non è il nazista convinto o il comunista convinto, ma l'individuo per il quale la distinzione fra realtà e finzione, fra vero e falso non esiste più.
  • La rivoluzione d'ottobre ottenne la vittoria con stupefacente facilità in un paese dove una burocrazia dispotica e accentrata governava una massa amorfa, che né i residui del feudalesimo rurale né il debole, nascente capitalismo urbano avevano saputo organizzare. Quando Lenin affermava che in nessun altro paese del mondo sarebbe stato così facile conquistare il potere e così difficile conservarlo, si rendeva conto non solo della debolezza della classe operaia russa, ma altresì delle anarchiche condizioni sociali che favorivano i cambiamenti improvvisi. Privo com'era degli istinti del capo della massa, Lenin puntò subito su tutte le possibili differenziazioni, sociali, nazionali, professionali, capaci di introdurre delle strutture nella popolazione, nella palese convinzione che tale processo stratificatore avrebbe costituito la salvezza del potere rivoluzionario.
  • Le ideologie ritengono che una sola idea basti a spiegare ogni cosa nello svolgimento dalla premessa, e che nessuna esperienza possa insegnare alcunché dato che tutto è compreso in questo processo coerente di deduzione logica.
  • Nella loro pretesa di spiegazione totale, le ideologie hanno la tendenza a spiegare non quel che è, ma quel che diviene, quel che nasce e muore.
  • Per la conferma della mia identità io dipendo interamente dagli altri; ed è la grande grazia della compagnia che rifà del solitario un "tutto intero", salvandolo dal dialogo della riflessione in cui si rimane sempre equivoci, e ridandogli l'identità che gli consente di parlare con l'unica voce di una persona non scambiabile.
  • Quel che prepara così bene gli uomini moderni al dominio totalitario è l'estraniazione che da esperienza limite, usualmente subita in certe condizioni sociali marginali come la vecchiaia, è diventata un'esperienza quotidiana delle masse crescenti del nostro secolo.
  • Se la legalità è l'essenza del governo non tirannico e l'illegalità quella della tirannide, il terrore è l'essenza del potere totalitario.
  • Himmler definì le SS come il nuovo tipo umano che in nessuna circostanza avrebbe fatto "una cosa per se stessa".
  • I movimenti totalitari trovano un terreno fertile per il loro sviluppo dovunque ci sono delle masse che per una ragione o per l'altra si sentono spinte all'organizzazione politica, pur non essendo tenute unite da un interesse comune e mancando di una specifica coscienza classista, incline a proporsi obiettivi ben definiti, limitati e conseguibili.
  • L'atomizzazione della società sovietica venne ottenuta con l'abile uso di ripetute epurazioni, che invariabilmente precedevano l'effettiva liquidazione di un gruppo. Per distruggere tutti i legami sociali e familiari, le epurazioni venivano condotte in modo da minacciare della stessa sorte l'accusato e tutta la sua cerchia, dai semplici conoscenti agli amici e ai parenti più stretti. La conseguenza dell'ingegnoso criterio della "colpa per associazione" era che, appena un uomo veniva accusato, i suoi vecchi amici si trasformavano di colpo nei suoi nemici più accaniti... In ultima analisi, fu con l'impiego radicale di questi metodi polizieschi che il regime staliniano riuscì a instaurare una società atomizzata quale non si era mai vista prima, e a creare intorno a ciascun individuo un'imponente solitudine quale neppure una catastrofe da sola avrebbe potuto causare.
  • Il livellamento delle condizioni dei sudditi è sempre stato una delle principali preoccupazioni dei despoti e dei tiranni fin dai tempi più antichi; ma un simile livellamento non è sufficiente per il regime totalitario, perché lascia più o meno intatti certi legami non politici, come i vincoli familiari e gli interessi culturali comuni. Se tale regime vuole sul serio raggiungere il suo scopo deve far sì che "finisca una volta per tutte la neutralità del gioco degli scacchi", vale a dire l'esistenza autonoma di qualsiasi attività.
  • Il miracolo che salva il mondo, il dominio delle faccende umane, dalla sua normale, 'naturale' rovina è in definitiva il fatto della natalità, in cui è ontologicamente radicata la facoltà dell'azione. È, in altre parole, la nascita di nuovi uomini e il nuovo inizio, l'azione di cui essi sono capaci in virtù dell'esser nati. Solo la piena esperienza di questa facoltà può conferire alle cose umane fede e speranza, le due essenziali caratteristiche dell'esperienza umana che l'antichità greca ignorò completamente. È questa fede e speranza nel mondo che trova forse la sua più gloriosa e stringata espressione nelle poche parole con cui il vangelo annunciò la 'lieta novella' dell'avvento: 'Un bambino è nato per noi'".
  • La nostra è la prima generazione divenuta pienamente consapevole delle conseguenze atroci che discendono da una linea di pensiero che costringe ad ammettere che tutti i mezzi, purché siano efficaci, sono leciti e giustificati per conseguire qualcosa di definitivo come fine.
  • Il fatto che l'uomo sia capace d'azione significa che da lui ci si può attendere l'inatteso, che è in grado di compiere ciò che è infinitamente improbabile. E ciò è possibile solo perché ogni uomo è unico e con la nascita di ciascuno viene al mondo qualcosa di nuovo nella sua unicità.
  • Proprio come da Platone e Aristotele fino all'età moderna la filosofia, nei suoi maggiori e più autentici rappresentanti, è stata l'articolazione dello stupore di fronte a ciò che è, così la filosofia moderna, da Descartes in poi, è consistita nelle articolazioni e ramificazioni del dubbio.
  • Con la parola e con l'agire ci inseriamo nel mondo umano, e questo inserimento è come una seconda nascita, in cui confermiamo e ci sobbarchiamo la nuda realtà della nostra apparenza fisica originale.
  • La pluralità umana, condizione fondamentale sia del discorso sia dell'azione, ha il duplice carattere dell'eguaglianza e della distinzione. Se gli uomini non fossero uguali, non potrebbero né comprendersi fra loro, né comprendere i propri predecessori, né fare progetti per il futuro e prevedere le necessità dei loro successori. Se gli uomini non fossero diversi, e ogni essere umano distinto da ogni altro che è, fu o mai sarà, non avrebbero bisogno né del discorso né dell'azione per comprendersi a vicenda. Sarebbero soltanto sufficienti segni e suoni per comunicare desideri e necessità immediati e identici.

Aforismi Elizabeth Arden

Elizabeth Arden

Elizabeth Arden, nata Florence Nightingale Graham, è stata un'imprenditrice canadese, fondatrice dell'omonima azienda di cosmetici.

Data di nascita: 31 dicembre 1884, Woodbridge (Ontario)
Data di morte: 19 ottobre 1966, New York












  • Voglio intorno a me solo persone capaci di fare l'impossibile.
  • Ogni donna ha il diritto di essere bella.
  • Io assumo donne brave, ma non ho mai avuto fortuna con i miei uomini.
  • Qualsiasi cosa che costi solamente un dollaro non vale la pena averla.
  • La ripetizione crea reputazione e la reputazione crea clienti.
  • Tieniti stretta la vita e la giovinezza.
  • Tieniti stretta la giovinezza e la bellezza.
  • C'è solo un'altra Elizabeth come me ed è la regina d'Inghilterra.

Aforismi Manuela Arcuri

Manuela Arcuri

Manuela Arcuri è un'attrice, modella e conduttrice televisiva italiana.
Data di nascita: 8 gennaio 1977, Anagni
Altezza: 1,74m







  • Intorno all'amore gira il mondo intero, è una cosa meravigliosa.
  • Sono convinta che si possano fare entrambe le cose: avere una bellissima storia d'amore e nello stesso tempo una carriera intensa come la mia.
  • Il sogno sarebbe già quello di continuare le belle cose che sto vivendo adesso. Poi c'è ne uno in particolare, si chiama Hollywood. Speriamo, chissà... Certo andrei in America anche a piedi!
  • Essere innamorati è una cosa fantastica e rappresenta un aspetto fondamentale della mia vita.
  • Credo parecchio nella convivenza, il provare a vivere insieme ad una persona. Il matrimonio lo vedo come ultimo passaggio quando si è davvero convinti di quello che si sta facendo.
  • Mai più nuda davanti alla telecamera: si tratta soprattutto di una crescita artistica personale.

Aforismi Diane Arbus

Diane Arbus

Diane Arbus nata Diane Nemerov è stata una fotografa statunitense di origini russe.
Data di nascita: 14 marzo 1923, New York
Data di morte: 26 luglio 1971, Greenwich Village
Coniuge: Allan Arbus (sposati 1941 - 1969)







  • Una fotografia è un segreto che parla di un segreto. Più essa racconta, meno è possibile conoscere.
  • Nelle mie fotografie non ho mai ottenuto il risultato che aspettavo prima di scattare. Dopo lo sviluppo erano sempre migliori oppure peggiori.
  • Credo davvero che ci siano cose che nessuno riesce a vedere prima che vengano fotografate.
  • L'amore comporta un'insondabile combinazione di comprensioni ed equivoci.
  • Non vi è nulla più facile dell'autoconvincimento. Ogni cosa che ogni uomo spera, pensa anche che questa sia vera.
  • La cosa che preferisco in assoluto è andare dove non sono mai stata.
  • Molte persone vivono nel timore che possano subire qualche esperienza traumatica. I freaks sono nati con il loro trauma. Hanno già superato il loro test, nella vita. Sono degli aristocratici.
  • Se io fossi semplicemente curiosa, mi sarebbe assai difficile dire a qualcuno: voglio venire a casa tua, farti parlare e indurti a raccontare la storia della tua vita. Mi direbbero: tu sei matta. E in più starebbero molto sulle loro. Ma la macchina fotografica dà una specie di licenza. Tanta gente vuole che le si presti molta attenzione, e questo è un tipo ragionevole di attenzione da prestare.
  • Quelli che nascono mostri sono l'aristocrazia del mondo dell'emarginazione... Quasi tutti attraversano la vita temendo le esperienze traumatiche. I mostri sono nati insieme al loro trauma. Hanno superato il loro esame nella vita, sono degli aristocratici. Io mi adatto alle cose malmesse. Non mi piace metter ordine alle cose. Se qualcosa non è a posto di fronte a me, io non la metto a posto. Mi metto a posto io.