lunedì 25 febbraio 2013

Aforismi Claudio Amendola

Claudio Amendola

Claudio Amendola è un attore, conduttore televisivo, produttore televisivo e doppiatore televisivo italiano. È il figlio degli attori e doppiatori Ferruccio Amendola e Rita Savagnone.
Data di nascita: 16 febbraio 1963, Roma
  • Da ragazzo cercavo nell'infedeltà la gratificazione.
  • I grandi nostri registi di oggi non sono grandi come quelli di ieri, si è riempito il buco in mezzo e il B movie è stato soppiantato dalle B fiction.
  • Un indigeno si fa il tatuaggio della sua tribù, un romano si fa il Colosseo.
  • È come Carosello ormai. Si va a letto dopo Vespa.
  • Ricordo una volta, da piccolo, Enrico Berlinguer. Un giornalista gli chiese: "Lei è comunista ma che dice dell'isola di proprietà della sua famiglia?" Berlinguer disse: "Non rispondo a domande cretine".
  • Sono cresciuto in una casa piena di libri e di buonissima musica. Abbado e Pollini erano di casa e dopo cena suonavano.
  • Tutta la televisione oggi è adulazione.
  • [Su I Cesaroni:] Per me interpretare la parte di Giulio Cesaroni significa giocare in casa. È un personaggio che mi assomiglia parecchio per carattere, ma soprattutto assomiglia a tante persone che ho conosciuto, crescendo anch'io in un quartiere popolare di Roma.
  • [sul paragone tra Giulio Cesaroni e i personaggi drammatici interpretati in precedenza] Sono anche un attore brillante, diciamo pure un comico.
  • Paolo Di Canio è il laziale più rosicone della storia.
  • In tutti quei film con Tomas Milian c'era una tematica di fondo molto popolare. Era un Robin Hood dei poveri, contro le sopraffazioni combatte i criminali veri ed è indulgente verso i criminali da strapazzo. Erano film che pagavano lo scotto di essere di serie B perché la serie A era molto alta. Ma non c'era una via di mezzo, quel panorama che si è riformato oggi, al contrario privo tanto di grandi personalità come di B movie.
  • [Bruno Vespa] È un pesce in barile. E poi scrive troppi libri. E poi li presenta troppo. Esagera.
  • I miei dicevano: "Perché scrivono questo di te? Non sei un ragazzo di borgata. Sei cresciuto in una famiglia benestante, borghese".
  • Le etichette sono una bella compagnia durante la carriera.
  • Mia madre diceva che per fare l'attore ci voleva studio. E tanta passione. Invece no. Uno va là e lo fa.
  • Negli ambienti gay io sono molto considerato. Per me è un motivo di orgoglio. Se piaci ai gay vuol dire che in te c'è molta mascolinità.
  • Quando Sabina fa il guru io sono d'accordo su tutto quello che dice. Ma non mi piace.
  • Se un giocatore della Juve dà un calcio nella gola di un avversario e lo colpisce alla testa con un kalashnikov, Mughini dice che è rigore per la Juve.

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