sabato 23 marzo 2013

Aforismi Enzo Biagi

Enzo Biagi

Enzo Marco Biagi è stato un giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano. È considerato uno dei giornalisti italiani più popolari del XX secolo.
Data di nascita: 9 agosto 1920, Lizzano in Belvedere
Data di morte: 6 novembre 2007, Milano
Libri Enzo Biagi

  • Era così ignorante che credeva che la cedrata fosse un'opera minore del Tassoni.
  • Le verità che contano, i grandi principi, alla fine, restano sempre due o tre. Sono quelli che ti ha insegnato tua madre da bambino.
  • La democrazia è fragile, e a piantarci sopra troppe bandiere si sgretola.
  • I giornali sarebbero ansiogeni? Ma la Bibbia non comincia forse con un delitto?
  • Qualche volta è scomodo sentirsi fratelli, ma è grave considerarsi figli unici.
  • Il bello della democrazia è proprio questo: tutti possono parlare, ma non occorre ascoltare.
  • A Milano gli affari si combinano con un colpo di telefono, a Palermo anche con un colpo di lupara.
  • Cara Italia, perché giusto o sbagliato che sia questo è il mio paese con le sue grandi qualità ed i suoi grandi difetti.
  • Credo che la libertà sia uno dei beni che gli uomini dovrebbero apprezzare di più. La libertà è come la poesia: non deve avere aggettivi, è libertà.
  • È difficile non desiderare la donna d'altri, dato che quelle di nessuno di solito sono poco attraenti.
    • Dopo tre apparizioni in video, qualunque coglione che viene intervistato dice la sua e anche quella degli altri.
    • Di Berlusconi si è detto tutto, alcuni sostengono abbia fluidi particolari ma per quanto ne so il signore concesse solo a Colleonitre di quelle cose che come le suore e i carabinieri sono distribuiti a coppie.
    • Ho sempre creduto che, se c'è un posto al mondo dove non esistono le razze questo è proprio l'Italia: infatti le nostre antenate ebbero troppe occasioni di intrattenimento.
    • Il nostro - diceva Flaiano - è un Paese di giocatori del totocalcio.
    • L'uomo, qualche volta, è come le scimmie: ha il gusto dell'imitazione.
    • La "devolution", una parola che sembra inventata da Celentano.
    • La mia generazione trovava eccitante leggere un'edizione della Divina Commedia con le illustrazioni del Doré. Adesso sui muri c'è scritto Culo basso bye bye. Capisce che è un po' diverso?
    • La società è permissiva nelle cose che non costano nulla.
    • Nel cinturone dei soldati del Fuhrer c'era scritto "Gott mit uns", Dio è con noi. Hitler lo aveva arruolato.
    • Nella storia dell'umanità non cala mai il sipario. Se solo ci si potesse allontanare dal teatro prima della fine dello spettacolo.
      • Quando sento dire che uno è considerato un innovatore perché decide di leggere il TG in piedi, è come se ti chiedessero se scrivi con la biro o con la macchina, e quanto questo influisce.
      • Se Berlusconi avesse le tette farebbe anche l'annunciatrice.
      • Si può essere a sinistra di tutto, ma non del buon senso.
      • Sono un giornalista che ricorre, con una certa frequenza, alle citazioni, perché ho memoria e perché ho bisogno di appoggi: c'è qualcuno al mondo che la pensava, o la pensa, come me.
      • Credo nella libertà di espressione, cioè giornali e televisioni liberi di criticare il potere.
      • Conosco tipi che sarebbero brutti anche in Corea.

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